Negli ultimi anni, quella che era solo una tendenza di un preciso target di consumatori nei confronti di prodotti con specifiche caratteristiche, si è oggi consolidata su larga scala nel mercato, entrando di fatto anche della GDO.

Il consumatore, per acquistare prodotti BIO, NO OGM, km0, Low Sugar, Gluten Free, ecc, si rivolgeva a Punti Vendita di settore altamente targhettizzati. Una fetta di mercato sempre più ampia a cui anche la GDO si è dovuta adeguare, inserendo negli scaffali prodotti capaci di soddisfare questo segmento che, data la crescita esponenziale, avrebbe penalizzato il suo canale.

Da un’analisi delle vendite, i dati più significativi che emergono sono quelli sulla preferenza di prodotti “a basso tenore di zucchero o senza zucchero” e “prodotti privi di ingredienti OGM” (48%).
Questi fattori si sono rivelati i più importanti, seguiti da prodotti “a basso contenuto di sodio e basso contenuto di sale” (45%).
Molto o estremamente importanti si sono rivelati i prodotti organici, a basso contenuto di grassi o senza grassi e prodotti che sono fortificati con vitamine o minerali (44%).
Completano l’elenco i prodotti realizzati localmente o che utilizzano ingredienti locali (38%), quelli che contengono probiotici (35%) e quelli privi di glutine (26%).

fattori decisionali GDO Nell’ambito della ricerca l’età ha avuto un ruolo significativo: i consumatori di età compresa tra 30 e 39 anni sono i più selettivi tra tutti i gruppi di età e danno maggiore importanza a biologici, probiotici, fortificati e prodotti senza glutine.
Guardando al reddito, le persone delle famiglie ad alto capitale attribuiscono un’importanza sempre maggiore a tutti i fattori, in particolare ai prodotti No OGM (55%), a quelli a basso contenuto di zucchero o senza zucchero (54%) e a basso contenuto di sodio o a basso contenuto di sale (52%). Le famiglie a basso reddito hanno classificato i fattori in un ordine simile, ma ad una percentuale significativamente inferiore.

fattori decisionali GDO

Con l’accesso a questo tipo di dati, i marchi di alimenti e bevande sono in grado di ascoltare il consumatore e capire le loro esigenze del mercato individuale. Combinando queste informazioni autodefinite con dati provenienti da aree come il monitoraggio dei punti vendita, i panel di consumatori e il geo-marketing, è possibile iniziare a vedere il quadro completo su ciò che i consumatori fanno, indirizzandoli tramite l’organizzazione strategica delle vendite nei supermercati e nei distributori automatici.